MASSA MUSCOLARE – DIABETE E INFLAMMAGING

By: | Tags: | Comments: 0 | Giugno 12th, 2020

Care lettrici e cari lettori,

come molti di voi che seguono i miei articoli o sono stati e sono miei pazienti, sanno quanto sia importante mantenere una corretta massa muscolare, e come insisto molto nel mangiare una giusta quantità proteica giornaliera. Una dieta adeguata ed un normale regime dietetico nutrizionale deve poter supportare la massa muscolare, far diminuire la massa grassa e mantenere un equilibrio corretto tra le due.

Senza dimenticare che la dieta deve essere una dieta con componenti antiossidanti, in grado di combattere lo stress ossidativo.

La massa muscolare deve essere custodita gelosamente, non se ne deve perdere un grammo. Soprattutto se si comincia ad andare avanti con gli anni.

Perdere massa muscolare è facile, perdere massa grassa è difficile. Aumentare la massa muscolare è difficile, aumentare la massa grassa è molto facile.

Sia uomini che donne, non si rendono conto che la perdita di massa muscolare, anno dopo anno, può portare ad uno squilibrio metabolico, che può sfociare in patologie serie ed a volte devastanti, e ad uno squilibrio scheletrico, con tutto quello che ne compete a livello osteoarticolare.

Un esempio che faccio sempre. Le nostre vertebre sono tenute in posizione dai muscoli. Il muscolo sacrospinale o muscolo erettore della colonna appartiene ai muscoli delle docce vertebrali (muscoli intrinseci del rachide) e si estende per tutta la lunghezza della colonna vertebrale. Vi si possono considerare principalmente tre parti:

  • il muscolo ileo costale lateralmente.
  • il muscolo spinale medialmente ed
  • il muscolo lunghissimo situato tra i due.

Se la qualità e la quantità di queste fasce muscolari diminuisce e viene sostituita dalla massa grassa in percentuale, ovviamente le vertebre non sono più in grado di sostenete tutta la colonna vertebrale in posizione e… cominciano i dolori articolari, lombari e tutti quei dolori legati alle varie giunzioni osteoarticolari del corpo.

Senza trascurare la parte cervicale e sacrospinale (dolori cervicali, nervo sciatico ed infiammazione del piriforme).

La perdita graduale di massa muscolare e di qualità del muscolo sono connesse con invecchiamento e questa situazione è conosciuta come sarcopenia, ed è una situazione relativa all’età. Particolarmente pericolosa è la combinazione di osteoporosi e sarcopenia, che può aumentare la vulnerabilità delle persone più anziane in quanto più facilmente inclini cadute accidentali, con conseguenza di fratture ed altre lesioni fisiche.

Un minimo di movimento fisico eseguito in maniera costante, una giusta e corretta quota proteica giornaliera, ci aiuta a mantenere una corretta massa muscolare. Anche chi fa una corretta dieta, a volte non si rende conto che, aumentando l’intensità del movimento, deve aumentare la quota proteica giornaliera.

MASSA MUSCOLARE E DIABETE

 Una perdita di massa muscolare, conseguenza dell’invecchiamento, è stata associata ad una maggiore probabilità di contrarre e sviluppare il diabete. Questo recentissimo lavoro, pubblicato su Journal of Endocrine Society, ha cercato di chiarire come il ruolo della massa magra nello sviluppo del diabete potrebbe creare nuove strategie preventive, in particolare negli adulti più anziani.

Durante l’età adulta, la composizione corporea inizia a cambiare più drammaticamente che nella mezza età. In particolare, la massa grassa aumenta e la massa magra diminuisce, sebbene non sempre in parallelo. Tuttavia, è interessante notare che la perdita di massa magra corporea si verifica a partire dalla mezza età ed è generalmente compensata da aumenti della massa grassa. Di conseguenza, anche se il peso ponderale può rimanere più o meno uguale, od aumentare leggermente, sia negli uomini che nelle donne, la percentuale di grasso corporeo aumenta effettivamente mentre la percentuale di massa magra diminuisce. Il peso sulla bilancia non varia, ma varia la composizione corporea. Quando questi cambiamenti nella composizione corporea sono palesi, possono, se non corretti adeguatamente, portare all’obesità sarcopenica.

Precedenti studi hanno riferito che una diminuzione della massa magra è probabilmente correlata alla disglicemia attraverso una ridotta superficie per l’assorbimento del glucosio a livello muscolare.

Le persone che presentano una disglicemia (definita come livelli elevati di glucosio nel sangue e/o in stato di diabete) hanno una diminuzione della massa muscolare appendicolare (I muscoli appendicolari sono i muscoli che muovono gli annessi o le estremità. Egualmente svolgono un ruolo chiave nella stabilizzazione delle spalle e dei cinorrodi, una di più grandi giunzioni nell’organismo, giunzione testa del femore-bacino), una diminuzione della forza del muscolo estensore del ginocchio e una minore qualità del muscolo della gamba. Coloro i quali presentano una disglicemia persistente, protratta nel tempo, hanno maggiori probabilità di avere una perdita accelerata della funzione e della qualità muscolare.

Pertanto, è possibile che esista un circolo vizioso in cui i cambiamenti nella massa muscolare in conseguenza degli alterati stati di glucosio ematici, possono essere entrambi un fattore di rischio indipendentemente dai cambiamenti nel grasso corporeo totale.

In questo studio e stata valutata la relazione tra l’incidenza tra massa magra, invecchiamento e diabete in adulti. Sono stati messi sotto controllo 871 uomini e 984 donne senza diabete con una età media di 60 anni.

I risultati hanno dimostrato che gli uomini e le donne con una percentuale più elevata di massa corporea magra avevano livelli glicemici basali e a digiuno inferiori rispetto a quelli che avevano una massa muscolare magra inferiore, i quali mostravano un aumento significativo dei valori glicemici basali che potevano essere associati a un maggior rischio di diabete.

In molti studi trasversali, una maggiore percentuale di massa magra totale è stata associata a una minore probabilità di contrarre diabete, prediabete, insulino-resistenza e sindrome metabolica.

Mantenere una corretta massa muscolare, ed una corretta assunzione di proteine giornaliere, un costante esercizio fisico, ci permette di evitare uno dei fattori predisponenti al diabete, ed a tutte le sue maligne conseguenze.

MASSA MUSCOLARE E INFIAMMAZIONE – “INFLAMMAGING

 In un altro lavoro, pubblicato su “Current Developments in Nutrition” sono partiti da una considerazione che molti trascurano: l’infiammazione.

Il loro presupposto scientifico, supportato da bibliografia e dati analitici e stato considerare come l’infiammazione cronica sia una delle principali caratteristiche dell’invecchiamento e come, questa situazione di stress ossidativo, può aumentare la necessità di substrati nutrizionali, in particolare proteine, per supportare i processi anti-infiammatori.

Soddisfare il fabbisogno proteico nelle popolazioni che invecchiano può quindi essere importante non solo per il mantenimento di massa muscolare magra, forza e funzione fisica, ma anche per contrastare l’infiammazione, l’ossidazione e i loro effetti catabolici.

Diversi studi hanno osservato che le citochine pro infiammatorie sono inversamente associate con la forza muscolare e le performance fisiche, ed entrambi sono stati associati positivamente ad un adeguato apporto proteico. Un adeguato apporto proteico ed un allenamento costante portano ad un abbassamento dei livelli di citochine infiammatorie e un miglioramento dello stato infiammatorio generale.

Lo scopo di questo studio era di valutare le associazioni esistenti tra proteine assunte con la dieta e i cambiamenti nei bio marcatori dell’infiammazione e dello stress ossidativo a lungo termine ritenendo che l’infiammazione cronica, di basso grado e sistemica, sia una delle principali caratteristiche dell’invecchiamento, il cosiddetto “INFLAMMAGING”, che contribuisce alla fragilità, alla morbilità e alla mortalità associate all’età.

Questo studio, uno dei pochi durato oltre sette anni, ha tentato di collegare l’apporto proteico della dieta con lo stato di salute legata all’età e lo stato infiammatorio generale.

I ricercatori hanno osservato che in quei soggetti che mostravano alti livelli di infiammazione ed un basso apporto proteico, avevano una esacerbazione della perdita della forza muscolare correlata all’età.

L’assunzione di proteine è stata inversamente associata a cambiamenti nell’infiammazione e nell’ossidazione, indicando che l’infiammazione generale e lo stress ossidativo sono aumentati meno in quei soggetti con il più alto apporto proteico giornaliero rispetto a quelli che assumevano un livello più basso di proteine giornaliere.

Il protocollo dieto terapico NutriSalus, che applica il “TRIANGOLO DELLA SALUTE”, prevede un corretto apporto proteico giornaliero per mantenere intatta la massa muscolare, come confermato dalle ultime e recenti ricerche. Una ulteriore conferma che il protocollo NutriSalus agisce sui processi metabolici contrastandone gli effetti negativi ed aumentando e modulando i normali processi fisiologici atti a generare uno stato di benessere.

Come dico sempre, e la scienza finalmente da qualche anno mi da ragione, le proteine fanno male solo a chi non le mangia.

BIBLIOGRAFIA

Current Developments in Nutrition, Volume 3, Issue 5, May 2019, nzz019,
https://doi.org/10.1093/cdn/nzz019

Journal of the Endocrine Society, bvaa043
https://doi.org/10.1210/jendso/bvaa043

Journal of Bone and Mineral Research
doi.org/10.1002/jbmr.3710.

Nature Reviews Cardiology, volume 15, pages 505–522 (2018)

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